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Alina Vergnano
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TESTO CRITICO

La pratica multidisciplinare di Alina Vergnano oscilla tra il disegno, la pittura, la poesia e la scultura avvalendosi delle tecniche come strumenti di esplorazione. I media utilizzati diventano interlocutori ai quali rivolgersi per poter approfondire il focus della sua attuale ricerca, ovvero la sfera emotiva ed interiore. La giustapposizione di due o più modalità espressive permettono a loro volta di far riaffiorare un terzo e ulteriore linguaggio, perfetta crasi di ciò che lo precede. Lo scambio tra la pittura su carta e il disegno su tela permettono una flânerie tra il tessuto della materia, una deviazione di percorso alla ricerca di approfondire la sua indagine. Il disegno è parte fondante della sua pratica, la mano di Alina traccia linee accompagnate da un gesto veloce per registrare figure come vestigia che se seguite formano corpi che indugiano insicuri di restare. Linee che diventano una scrittura arcaica, tracce e indizi di di un passaggio dal tratto immediato che sintetizzano in poche linee necessarie secondo l’idea di evocazione che è propria della parola e della poesia. Il lavoro di Alina si traduce in un haiku che riesce a raggiungere una comprensione estetica che sprofonda nell’analisi del soggetto rappresentato. Il corpo umano è l’elemento che ritorna nei suoi lavori ripetendosi, quasi la necessità fosse quella di un esercizio di scrittura, una ripetizione del segno per arrivare ad una comprensione degli aspetti legati alla psiche e all’inconscio. Disegnare i confini dell’esterno per rappresentare la parte più interna e recondita. La prospettiva non è tanto fisica, quanto temporale: Alina rappresenta il carattere mutevole dell’interiorità dei suoi soggetti in continuo cambiamento. Sulla tela rimangono le tracce dei cambiamenti di stato, sovrapposti in modo che coesistano sulla superficie e nel tempo. Un processo di elaborazione a livelli in cui convivono nel loro dualismo la fuga mentale e quella fisica. Alina ricerca una prospettiva decolonizzata attraverso la quale raccontare un’emotività condivisa e gli aspetti relazionali svincolati dal contesto: questa narrazione diventa possibile attraverso un linguaggio visivo universale che lascia al fruitore la possibilità di una percezione e lettura libera. Una profonda conoscenza di sé stessi per poter conoscere il mondo: Alina Vergnano riconosce alle emozioni quella capacità di produrre metamorfosi nel soggetto, non solo secondo dei processi introspettivi ma soprattutto in relazione [1]. L’opera “In Between” (2020) ci presenta un’idea di simultaneità dei corpi che a tratti sono più visibili e a tratti scompaiono, lasciando solo tracce del loro passaggio. La tela è affiancata dalla serie di disegni “Drawings for a song” (2020) in cui un'unica figura singola, isolata in un unico stato circoscritto dalla pittura, viene racchiusa, contenuta, come se la gabbia cromatica fosse una prigione mentale. Le emozioni sono «sommovimenti del pensiero» e come tali non seguono un andamento regolare e piatto ma somigliano più a un paesaggio della nostra vita che rimane irregolare, incerto e imprevedibile [2]. Note: [1] Pulcini, E., “Tra cura e giustizia. Le Passioni come risorsa sociale”, Bollati Boringhieri, 2020. pp. 13-14 [2] Nussbaum, M., “L’Intelligenza delle emozioni”, Il Mulino, Bologna, p. 17 ---------

- Testo di Laura Rositani

DESCRIZIONE OPERA

Titolo: “In Between”
di Alina Vergnano
Anno: 2020
Tecnica:
Acrilico, olio, pastelli, spray-paint su lino
Dimensione: 110×78 cm
Intelaiato

€2.400

Poesia “In Between”
di Alina Vergnano
“As I dream to run And long to stay Is in between
I feel more safe
A Lufthansa mask On my forehead
I make my bed
I think ahead
Legs running Uphill an Unnerving Bodily thrill
My thoughts Numbed by pills Three valeriana Before twelve
Curtains
Tight enough As I prepare for A long sleep
Barely awake
I set the alarm Before ten
I mean no harm
Heavy duvet Upon my head Hair loose
A pillow-case
White linen Over my breath As it slows down And blows
The day’s dust Under the bed Lights are off So the regrets
The ground
is closer Gravity pushes Me over
Horizontal Camouflage I lay still Flat as sea
A twitch
A half-kick Itchy feet I’ll get to it
I run faster
When asleep.”

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Giorgia: “Alina, qual è un libro a cui sei particolarmente affezionata?”
Alina: “Selected Writings & Drawings di Amy Sillman. Faux Pas è fisso nel mio studio”.

Alina Vergnano nasce a Torino (1989) vive e lavora a Göteborg, Svezia.
Indirizzo studio: Fryxellsgatan 15A, 41720, Göteborg

 

Anastasiya Parvanova
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